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Testo6 gennaio - 2 febbraio 2013
Mostra dei premiati al XXX "Premio Firenze"
"Giubbe Rosse", Firenze

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Annamaria Maremmi

“Nel labirinto dei miei Viaggi -  Memoria, pensieri ed emozioni”

 

La memoria, i pensieri e le emozioni, altro non sono che un tutto omogeneo del coerente viaggio artistico di Annamaria Maremmi, romana di nascita ma chiaramente fiorentina non solo per ciò che concerne la residenza, bensì per aver tratto dalla cosiddetta “cultura creativa” di quella che è stata giustamente definita una delle città più belle del mondo, molti degli elementi che ne siglano la personalità grafica e pittorica.

Annamaria Maremmi lavora da alcuni decenni, pur se non in continuità avendo dovuto far fronte per un certo periodo ai doveri familiari, tuttavia il suo iter non ha subito superficiali scosse in un percorso vivacizzato peraltro da una costante ricerca tecnico-espressiva.

E' figurale nel senso ottimo ma non prettamente o totalmente realistico, e mi spiego: possiede una propria visione che spazia da un racconto descrittivo che s'insinua nel colloquiale, per immergersi subitaneamente in considerazioni legate al simbolo cromatico, all'oggetto (albero, casa...) che entra nel sogno intimo e magari nel trascorso (l'infanzia, le amicizia, i colloqui...), per svettare – talvolta – in una dimensione diversificata in cui il sentimento del tempo si relaziona con taluni fatti storici o letterari, o artistici.

L'esempio di una recente personale organizzatale, su invito, nella storica e prestigiosa Villa de “La Versiliana” a Marina di Pietrasanta – magico luogo 'versiliano' (uso un termine caro al mio scomparso amico Massimo Carrà) dove agli inizi del Novecento soggiornò Gabriele d'Annunzio (ma vi passarono Carlo Carrà, Curzio Malaparte, Giuseppe Viner, Franco Miozzo e altri) è calzante alla pari dell'“Omaggio ad Antonello da Messina” che l'ha vista protagonista con pochi altri tra i quali Luigi Falai, Riccardo Luchini,Giuseppe Lippi – a luglio/agosto – negli spazi del Museo Mandralisca di Cefalù.

Che dire, poi, dei “suoi” bellissimi cavalli, simbolo di libertà e di gioia di vivere?

Le tematiche si susseguono ed ecco apparire figure esili, aggregate, notturne o nella luce, elementi della città che avanza e che pulsa e nella quale si insinuano amori e scontri, momenti di clamore e di solitudine.

Non per fuggire, non ho timore nelle parole, ma non è tanto il critico o lo storico d'arte, o il giornalista o il poeta o altro a definire con assolutezza Annamaria Maremmi che da sé pretende, instancabile, giacché è l'interezza armoniosa e onesta dei suoi quadri ad olio e dei suoi pastelli e degli acquerelli (è molto brava pure nella ritrattistica, è giusto sottolinearlo) eseguiti sulla toscanissima carta Magnani di Pescia, a dire chi sia, avendo l'apprezzamento del pubblico più sensibile fortunatamente non manipolato da un'invadente confusione e casualità altrove sempre più attiva.

Io, cioè noi, oggi guardiamo a lei.

Con stima.

 

 

Marina di Pietrasanta, 21 agosto 2015.

 

Lodovico Gierut

critico d'arte e giornalista

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